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Immagine del redattoreLara G.

Giordania on the road | Day 1: Amman

Dopo tanta attesa è finalmente arrivato il momento di partire: Giordania arriviamo!

Siamo sei amici, è la prima volta che viaggiamo insieme. Filerà tutto liscio? Riusciremo ad andare d’amore e d’accordo per una settimana?



Scommessa vinta! Con il trascorrere dei giorni impareremo a conoscerci sempre meglio, scopriremo attitudini, vivremo emozioni condivise, avremo modo di apprezzare lo spirito di adattamento di ciascuno, ci stupiremo più volte di quanto bene si può stare insieme. Tutto ciò sarà il plus, l’elemento che, sappiamo, renderà indimenticabile questo viaggio.



Arriviamo ad Amman il mattino presto, il nostro viaggio inizia proprio da qui, la capitale. Usciamo dall’aeroporto e prendiamo un taxi che ci porta al nostro hotel, il Nu Fifty Two, a due passi da Rainbow Street, una delle vie più turistiche e originali della città. A dire il vero il nostro non è un hotel bensì una struttura con vari appartamenti che mi sento di consigliare per cura dei dettagli, pulizia e ottima posizione.


Dopo esserci rinfrescati usciamo alla scoperta del centro storico di Amman, una città fatta di sali e scendi, piena di vicoli e scalinate. È una metropoli dalle tante anime, quella del centro più tradizionale, quella moderna e in continua espansione dei quartieri periferici dove centri commerciali e grattacieli sono in pieno sviluppo, infine quella occidentale e alla moda nei dintorni di Rainbow Street che percorriamo scendendo per portarci verso la zona del foro romano, una piazza molto grande, antistante l’antico teatro, oggi luogo di ritrovo dei bambini che giocano a calcio o fanno volare gli aquiloni mentre ragazzi più grandi fumano il narghilè chiacchierando spensierati.


Foro romano, Amman

Ci fermiamo a goderci l’atmosfera per qualche minuto e poi proseguiamo diretti alla Cittadella, uno dei punti più alti di Amman e fulcro dell’antica capitale. Quando arriviamo è ora di pranzo e decidiamo di fermarci, nonostante da fuori abbia tutta l’aria del classico locale per turisti, al ristorante all’ingresso del sito archeologico. Riescono a trovarci un tavolo e con nostra sorpresa ci gustiamo un vero pranzo giordano. Se doveste capitare da queste parti il consiglio è quello di prenotare perché i tempi per avere un tavolo possono diventare davvero lunghi.

Una volta rifocillati ci dirigiamo verso l’ingresso della Cittadella ammirando, nel frattempo, il centro antico della città sottostante. Entriamo e imbocchiamo subito il sentiero che sale portandoci ai resti del tempio di Ercole, costruito in onore dell’imperatore Marco Aurelio, fulcro della Cittadella. Leggermente più in alto rispetto al tempio si trova il piccolo museo archeologico della Giordania. In passato era l’unico della città mentre oggi molti dei pezzi più interessanti sono stati trasferiti nel nuovo Jordan Museum.

Superiamo i resti della chiesa bizantina risalente al VI secolo e ci ritroviamo in un grande cortile circondati dai resti dell’antico palazzo del governatore che fungeva da residenza ma anche da centro amministrativo. Sono visibili anche i resti della moschea e di una grande cisterna che, in epoca romana, aveva la funzione di raccogliere l’acqua piovana.


Porta monumentale, Cittadella

Spettacolare e ben conservata è la porta monumentale che costituiva l’ingresso principale al complesso. Varcandone la soglia si entra nell’antica sala delle udienze decorata con bellissime pietre scolpite e file di piccoli archi mentre la volta in legno è una ricostruzione recente ma di grande effetto.


Porta monumentale (interno), Cittadella

Uscendo percorriamo la strada colonnata che termina in un altro cortile su cui si aprivano altri ambienti, probabilmente uffici amministrativi. Terminata la visita torniamo all’ingresso e ci incamminiamo lungo la strada che scende al lato opposto della collina. Ne approfittiamo per visitare un’altra zona del centro di Amman che, però, non ci ruba il cuore. A parte alcuni quartieri un po’ più turistici molte zone della città sono trascurate, sporche e di scarso interesse. È sicuramente una metropoli in continua evoluzione, i quartieri più moderni strizzano senz’altro l’occhio alle grandi città occidentali ma il centro storico meriterebbe un po’ di cura in più, è lontano dal fascino di altre grandi città arabe.


È pomeriggio inoltrato e inizia a farsi sentire la stanchezza della notte in viaggio. Ne approfittiamo per rientrare in hotel, rinfrescarci e riposare prima di andare a cena in un locale tipico che abbiamo adocchiato in una viuzza lungo Rainbow Street.

Quando usciamo è buio e ci si presenta un’atmosfera completamente diversa: locals e turisti si sono riversati in strada tra negozi illuminati, i bar affollati di giovani, e ovunque chioschi di street food. Il quartiere in cui si trova Rainbow Street la sera si riempie di vita e le tantissime luci colorate che lo illuminano lo rendono incantato!



Entriamo al ristorante Mijana, un mix di stile, curato in ogni particolare, e tipica cucina giordana. Ci portano i menù e abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta, ogni piatto ordinato supera le nostre aspettative e trascorriamo una serata piacevolissima, non avremmo potuto scegliere locale migliore per festeggiare l’inizio di questo viaggio. Super consigliato!


Ristorante Mijana, Rainbow street

Usciamo sazi e felici, girovaghiamo ancora un po’ tra le vie brulicanti di persone, ci godiamo il clima rilassato di questo quartiere di Amman sicuramente da non perdere, dopodiché rientriamo in hotel pregustando la bellezza della prossima tappa.

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